Fitoterapia veterinaria
Che cos’è un’erbaccia? Una pianta le cui virtù non sono state ancora scoperte.
Ralph Waldo Emerson
Nel corso dei millenni la prima e principale fonte di principi medicamentosi per l’uomo e gli animali è stata rappresentata dalle piante. Le piante, intese come serbatoi di sostanze fitochimiche preziose per la salute umana e animale, hanno fornito anche le basi per lo sviluppo scientifico della moderna terapia farmacologica.
Recentemente l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stimato che almeno l'80% della popolazione mondiale trova nelle piante la principale, se non esclusiva, fonte terapeutica (Monti e Giachetti, 2005).
Oggi l’utilizzo delle piante e dei loro derivati a scopo preventivo e terapeutico è oggetto di studio della Fitoterapia e, in particolare, della Fitoterapia veterinaria per quanto riguarda l’impiego negli animali.
Che cos’è la Fitoterapia veterinaria?
La Fitoterapia veterinaria è la branca della Medicina veterinaria che studia l’utilizzo di piante medicinali e loro derivati nella cura e nella prevenzione di diverse patologie che possono colpire gli animali.
Secondo una definizione proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1980, si considera pianta medicinale ogni vegetale che contenga sostanze che possono essere utilizzate per fini terapeutici o preventivi, o che sono precursori di prodotti di sintesi farmaceutici.

In ambito veterinario la Fitoterapia è riconosciuta dalla FNOVI (Federazione Nazionale Ordini dei Medici Veterinari) tra le Medicine Non Convenzionali ed è considerata un Atto Medico, dunque, di competenza del Medico Veterinario.
Qual è il significato della parola “Fitoterapia”?
“Fitoterapia” deriva dal greco, phytón therapéia, che letteralmente significa “cura con le piante”.
Questo dimostra che già nell’antichità si studiavano le piante e le loro virtù per il mantenimento della salute. Dunque, la Fitoterapia è probabilmente la più antica e la più diffusa modalità di cura nell’uomo e negli animali.
Che cos’è la Fitoterapia?
La Fitoterapia è la disciplina medica che studia l’utilizzo delle piante medicinali e delle loro preparazioni per la cura e la prevenzione di patologie che colpiscono l’uomo e gli animali.
All’interno della Fitoterapia si possono individuare diverse branche:
- la Fitoterapia vera e propria che studia l’utilizzo delle piante medicinali
- la Micoterapia che studia l’utilizzo dei funghi medicinali
- l’Aromaterapia che studia l’utilizzo degli oli essenziali e altri prodotti aromatici vegetali.

La Fitoterapia è una forma di medicina naturale scientificamente validata e ufficialmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Con la medicina allopatica “classica” la Fitoterapia condivide le stesse metodologie diagnostiche e basi terapeutiche, ma si distingue per l’utilizzo di estratti e prodotti derivati dalle piante medicinali che contengono più principi attivi nel loro “fitocomplesso” (Biagi et al., 2016).
Il fitocomplesso può essere definito come l’insieme dei componenti chimici di una pianta, risultante dalla naturale combinazione del principio attivo con altre sostanze, terapeuticamente inattive (ad es. cellulosa) o con attività di natura diversa, ma che globalmente conferiscono alla pianta le specifiche proprietà terapeutiche per cui viene utilizzata.
Qual’è la differenza tra un farmaco e un fitoterapico?
Concettualmente non c’è differenza tra il meccanismo d’azione di un farmaco e di un fitoterapico perché in entrambi i casi esso si basa sull’interazione di molecole chimiche con un organismo vivente.
Nella pratica la differenza risiede nella composizione, rappresentata nel caso del farmaco dal singolo principio attivo e nel caso del fitoterapico dal fitocomplesso, cioè l’insieme dei componenti fitochimici della pianta che lavorano in sinergia tra di loro per produrre un effetto terapeutico.
“Sebbene l’approccio più utilizzato nella ricerca farmaceutica tenda oggi all’individuazione di un singolo principio attivo con un target molecolare preciso, oggi sappiamo che in molti casi le preparazioni di una pianta medicinale possiedono caratteristiche farmacologiche complessive potenzialmente utili e migliorative rispetto ai singoli principi attivi. Questo perché la complessità molecolare di un fitocomplesso può permettere una più ampia modulazione di un processo biologico, può contribuire ad una miglioramento dei parametri farmacocinetici dei principi attivi oppure può esplicare sinergia farmacodinamica tra i diversi costituenti. La peculiarità del fitocomplesso rispetto al composto isolato e purificato risiede quindi proprio nel “gioco di squadra” delle diverse molecole che contiene”
(S.I.Fit. – Società Italiana di Fitoterapia )
Come si ottiene un prodotto fitoterapico
I prodotti utilizzati in Fitoterapia, che siano essi integratori (o mangimi complementari in veterinaria) o farmaci fitoterapici, si ottengono generalmente con un processo di estrazione a partire da una pianta.
Fanno eccezione le polveri della droga essiccata e i succhi ottenuti dalla pianta fresca.
In tutti gli altri casi le droghe vegetali (ovvero le parti della pianta utilizzate per ottenere il prodotto fitoterapico) allo stato essiccato subiscono un processo di estrazione con solventi che permettono la massima resa in principi attivi.

Anche le semplici tisane ne sono un esempio perché in tal caso viene utilizzata acqua bollente per estrarre i principi attivi.
Da una droga vegetale si possono ottenere estratti secchi, molli e liquidi.
Per massimizzare la concentrazione dei principi attivi la moderna Fitoterapia ormai è orientata sull’uso degli estratti secchi, che sono quelle preparazioni dove il solvente di estrazione è stato completamente allontanato.
Una forma estrattiva diversa è quella che si attua per l’ottenimento degli oli essenziali, dove viene purificata la frazione volatile di una droga.
La branca della Fitoterapia che studia l’utilizzo degli oli essenziali per il mantenimento del benessere psico-fisico umano e animale è l’Aromaterapia.
Che cosa NON è la Fitoterapia?
La Fitoterapia non va confusa con:
- l’Omeopatia, medicina non convenzionale basata sull’utilizzo di Medicinali omeopatici per la terapia di diversi stati patologici; mentre in Fitoterapia si utilizzano piante medicinali in virtù dei principi attivi in esse contenuti, in Omeopatia si utilizzano rimedi che non contengono alcun principio attivo analiticamente rilevabile, a causa delle diluizioni consecutive che vengono effettuate durante la preparazione del farmaco
- la Floriterapia, metodo terapeutico basato sull’uso di essenze floreali che mira ad equilibrare il sistema elettromagnetico e l’armonizzazione dello stato biopsichico dell’uomo e dell’animale affetto da disarmonie di natura mentale e spirituale; si basa sull’utilizzo di essenze floreali che subiscono un’estrazione in alcool e una successiva diluizione che fa sì che in essi non siano più presenti principi attivi analiticamente rilevabili
- l’Erboristeria, scienza che si occupa della coltivazione, raccolta, stabilizzazione, conservazione, controllo di qualità e commercio delle piante officinali, cioè delle piante utilizzate nelle officine erboristiche per vari scopi.
La Fitoterapia può essere associata alla terapia farmacologica tradizionale?
La risposta è SÌ.

Così come altre forme di Medicina Non Convenzionale (MNC), come l’Omeopatia, l’Agopuntura, ecc., anche la Fitoterapia può essere associata alle terapie farmacologiche classiche, avendo cura di tenere sempre in considerazione eventuali interazioni e controindicazioni.
Dunque, la Fitoterapia è a tutti gli effetti una forma di medicina complementare a quella allopatica tradizionale.
In taluni casi la Fitoterapia può essere utilizzata anche da sola nella prevenzione e nella cura di determinati stati patologici.
Come può essere di aiuto la Fitoterapia per i nostri amici a quattro zampe?
I prodotti fitoterapici possono essere utilizzati nel cane e nel gatto sia a scopo curativo, da soli o in associazione alle terapie farmacologiche classiche, sia a scopo preventivo.
Chiaramente, contenendo nella loro composizione sostanze fitochimiche che possono interagire in diversi modi nell’organismo animale, è fondamentale che l’impiego di fitoterapici negli animali (e soprattutto in quelli malati) sia effettuato sotto consiglio di un Medico Veterinario esperto in Fitoterapia, che ne conosca approfonditamente il meccanismo d’azione, le controindicazioni e i possibili effetti collaterali.
La comparsa di effetti collaterali con l’uso di prodotti fitoterapici è assolutamente possibile.


Infatti, non bisogna assolutamente pensare che, solo perché si tratta di una forma di medicina naturale, allora sia totalmente innocua e possa essere utilizzata ogni qual volta lo si desidera.
Dunque, il consiglio è quello di chiedere sempre il parere preventivo di un Medico Veterinario fitoterapeuta prima di avviare qualunque trattamento fitoterapico sull’animale per non rischiare di incorrere in situazioni pericolose per la sua salute.
In conclusione...
In conclusione la Fitoterapia veterinaria:
- è la scienza medica che studia l’utilizzo di piante ed erbe medicinali e loro derivati nella cura e nella prevenzione di diverse patologie che possono colpire gli animali
- è una forma di medicina naturale e complementare alle terapie farmacologiche tradizionali
- può essere impiegata negli animali per prevenire e curare determinate patologie
- è una scienza medica riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e in ambito veterinario è considerata dalla FNOVI (Federazione Nazionale Ordini dei Medici Veterinari) un Atto Medico, pertanto è di competenza del Medico Veterinario.

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ideaVet propone il servizio di consulenza online di Fitoterapia veterinaria a cura della Dott.ssa Morena Cena, Medico Veterinario, con Master Universitario di II livello in “Fitoterapia applicata” e Diploma di Perfezionamento universitario in “Proprietà salutistiche dei prodotti naturali”, che da diversi anni si occupa di Medicina Olistica Veterinaria.

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